Tire stack backgroundSensori, strumenti diagnostici, formazione: l’offerta Continental VDO nel campo della misurazione della pressione è davvero completa. Dal lancio europeo del VDO Redi Sensor, è apparsa subito chiara la netta distinzione che Continental ha intrapreso rispetto ai principali competitor. Questo sensore multi-protocollo, infatti, presenta caratteristiche uniche, a cominciare dal posizionamento: se quasi tutti gli altri sensori per autovettura sono accoppiati alla valvola, il Redi-Sensor è fornito in un contenitore che viene poi incollato alla superficie interna del pneumatico. Questo semplifica l’installazione del sensore in officina e lo protegge meglio contro i danni e dai contatti esterni durante il funzionamento. Essendo un sensore multi-protocollo, non è necessaria nessuna programmazione aggiuntiva da parte delle officine, ma solamente la riprogrammazione del veicolo, proprio come un sensore OE. Il sensore è infatti pre-programmato e fornito “pronto per l’installazione”, da cui il nome del prodotto “Redi.” “La modalità di installazione del Redi- Sensor è molto semplice – afferma Mauro Nasi, technical and sales trainer di Continental VDO – si pulisce il pneumatico con un liquido standard, si asciuga, si passa la colla con l’apposito applicatore e si preme per 20 secondi. Oltre alla semplicità di montaggio, è importante ricordare che con il Redi Sensor si esce dalla logica della valvola, quindi si evita il rischio di danneggiare qualcosa, di dover utilizzare una chiave dinamometrica e di preoccuparsi delle coppie di serraggio.
Inoltre, le tre varianti vengono divise a seconda del marchio automobilistico, cosa che rende molto più facile la distinzione delle stesse. Un altro vantaggio è l’equilibratura: questo sistema viene di solito installato dalla parte opposta rispetto alla valvola, mentre con i sensori tradizionali il posizionamento è proprio sullo stelo, concentrando il peso in un unico punto. Attualmente, la copertura del mercato è pari al 60-70%, ma a breve usciranno la quarta e la quinta versione, che aumenteranno ulteriormente la compatibilità con nuove vetture. Il Redi-Sensor è progettato per essere utilizzato su auto che hanno una velocità massima di 250 km/h.”

Sul fronte degli strumenti di programmazione, Continental VDO ha due proposte: il VDO TPMS Pro e il ContiSys Check TPMS. Il VDO TPMS Pro è prodotto da Ateq e consiste nel modello di punta VT56, con in più un software unico sviluppato per VDO. Questo pratico dispositivo mobile utilizza la tecnologia wireless per leggere i sensori TPM, indipendentemente dal fatto che questi siano quelli installati in primo equipaggiamento o quelli aftermarket montati in un secondo momento, sia VDO che di tutti i principali marchi sul mercato. Il VDO TPMS Pro è in grado di fornire importanti informazioni, come la pressione dei pneumatici, la temperatura, lo stato della batteria o l’ID in pochi istanti. Inoltre, se necessario, lo strumento può programmare o configurare i sensori aftermarket non programmati, come l’EZ Sensor di Schrader, l’Eupro, il T-ProSensor o l’Alligator Sens.it. Questa operazione non è necessaria nel caso di sensori pre-programmati, come il VDO Redi-Sensor, il Beru Huf IntelliSens o i sensori OE. Il VDO TPMS Pro è dotato di un display a colori da 4,3 pollici, chiaro e visibile, con semplici pulsanti di navigazione.

Oltre al servizio TPMS, il ContiSys Check TPMS può fare la diagnosi dei dati dell’ECU già al momento dell’accettazione del veicolo, la diagnostica motore durante la manutenzione, con memoria di oltre 20.000 codici di errore (DTC) specifici delle case produttrici, la calibrazione delle trasmissioni VAG e DSG, il reset degli indicatori di intervallo manutenzione e sostituzione olio motore, il reset degli airbag e dei pretensionatori, la verifica dei sistemi ABS/ESP e dei freni di stazionamento elettrici.

Infine, Continental VDO si occupa anche di formazione: “Per le officine e i gommisti nostri clienti offriamo i corsi a titolo gratuito, altrimenti sono disponibili a pagamento. Uno di questi è esplicitamente dedicato al TPMS ed offre tutte le informazioni basilari, con una parte teorica e una pratica in officina. Ci sono anche dei progetti più ampi di affiancamento tecnico alle officine, che stiamo avviando ora: per i rivenditori che sono affezionati al marchio VDO o intendono affiliarsi, c’è la possibilità di avere personale dedicato italiano, che segue queste realtà e le affianca.”

Nasi conclude: “Il TPMS rappresenta una bella occasione per il gommista, che in questo modo può uscire da una logica di mercato che lo vede specializzato, ma nel senso di imprigionato, nel settore gomma e aprirsi verso la meccanica leggera. Quei professionisti che capiranno quanto prima, se non l’hanno già fatto, che questa è un’opportunità, avranno nuove possibilità in un settore che ne ha davvero bisogno.”

http://pneusnews.it/